Commedia degli equivoci. Commedia degli inganni. Commedia di verità nascoste e camuffate.
Quest’opera shakespeariana è una mascherata in grande stile, dove i motori sono l’amore, il desiderio e il possesso.
Il travestimento è la scintilla primaria del caos. Quello scelto da Viola, che si finge Cesario. E da qui parte il girotondo perverso: Viola/Cesario si innamora di Orsino, Orsino è innamorato di Olivia, Olivia si innamora di Cesario/Viola.
E la miccia continua a bruciare, costante. Viola mistifica il proprio aspetto in maniera evidente, e inganna tutti, ritrovandosi poi tra Orsino e Olivia, rischiando che la menzogna le si ritorca contro.
Ma il grande beffato, la grande vittima sacrificale sull’altare dell’equivoco è Malvolio, servo di Olivia, che viene indotto a credere che la padrona lo ami, in un crescente delirio di falsità ben architettate da Maria, Sir Andrew e Sir Toby.
Tra tutti aleggia Feste, il matto, il fool, la voce del bardo, che ride e scherza con un sorriso amaro, compassionevole
e quasi rassegnato.
L’adattamento del testo è stato strutturato su 8 attori, che in un gioco di travestimenti dichiarati, andranno via via a interpretare ciascuno più ruoli, coerentemente con lo spirito carnevalesco dell’opera.