In breve
…e qualcosa rimane.
Ma che cosa? Cosa è rimasto e da dove è venuto, quel ricordo, quella percezione di un noi lontano? E quel noi, quello che abbiamo imparato a conoscere, è ancora lo stesso che abbiamo di fronte adesso?
Come si passa dalla memoria alla narrazione? Si può conoscere una nuova versione del sè? Come la si può raccontare in maniera efficace?
Sono solo alcune delle domande che ci porremo al Laboratorio di scrittura di sè “…E qualcosa rimane”, domenica 23 e 30 gennaio, a Stradanuova Teatro Auditorium con Emilia Marasco e Patrizia Minetto, psicoterapeuta.
Con noi, anche Ester Armanino e il suo ultimo lavoro, edito Einaudi, ‘Contare le sedie’.
Il laboratorio
E qualcosa rimane tra le pagine chiare e le pagine scure…
De Gregori in Rimmel racconta la fine di una storia d’amore ma non ci racconta la storia dall’inizio, nel momento in cui racconta la storia si è già conclusa ma qualcosa è rimasto, da quella traccia la narrazione ha inizio.
Un processo vitale di riconoscimento e trasformazione.
Un atto creativo che permette una profonda espressione di se stessi.
Narrare è una forma di comunicazione antica. Attraverso la narrazione riemergono delle tracce delle proprie radici che riconnettono con se stessi. La scrittura offre l’opportunità di maturare e scoprire nuovi aspetti di sé.
Il laboratorio propone un’esperienza di scrittura intorno a frammenti, luci e ombre, tracce del vissuto.
Lavoreremo su repertori di immagini e di parole e sulla loro combinazione, stimoli evocativi per costruire itinerari interiori e farli affiorare sulla pagina.
Le nostre differenti esperienze professionali e la comune passione per la narrazione si integreranno, nel laboratorio, ai fini di decifrare e scegliere le tracce che diventeranno testi.
Riconoscere, decifrare di cosa siamo fatti, trovare le parole per raccontarlo, incontrare gli altri nello spazio creato dalla della circolarità della narrazione.