Una via di mezzo tra un One man show e un corso di formazione. Una sorta di stand up a metà tra uno spettacolo e un manuale di sopravvivenza. Un’immersione nelle tattiche e nel pensiero sovranista, per decodificarlo, impararlo, e farlo proprio, mimetizzandosi così in attesa della luce alla fine del tunnel. Roberto Re, Marco Montemagno, oppure Frank T.J. Mackey, interpretato da Tom Cruise in Magnolia. Tutti Mental Coach, tutti formatori, tutti in grado di cambiare le vite dei propri “adepti” con corsi e libri pieni zeppi di regole e “strade” da seguire. Soldi, fortuna in amore, sicurezza in sé stessi, salute, sono questi i classici che l’uomo da sempre va cercando.
In questi tempi bui però, per tutta una fascia umana, quella per così dire buonista (tollerante, aperta al prossimo e al dialogo, etc…), la necessità primaria diventa semplicemente sopravvivere all’imperante successo dei lupi, sovranisti, semplificatori, negazionisti o urlaTtori che siano. Sulla falsa riga dei tre formatori sopra citati, lo spettacolo vede come protagonista Enrico, buonista per antonomasia, che dopo aver spiegato la propria sfortunata condizione d’agnello in un mondo di lupi, si trasforma, grazie all’aiuto di un prezioso manuale, nel formatore disinvolto e senza peli sulla lingua pronto a tenere banco. Il suo obiettivo? Spiegare ai “Buonisti” come sopravvivere al mondo ormai in mano ai sovranisti, mimetizzandosi e insegnando a comportarsi esattamente come loro. Test, video, interazione grafica e soprattutto con il pubblico, ironia e provocazione; sono gli elementi chiave in grado di compattare e portare avanti il flusso di coscienza di Enrico.