Perché fare un Festival sulla comicità? Vi siete mai chiesti cos’è la comicità?
Forse no. E sicuramente non vi sarete mai chiesti perché ridete mentre ridete. Anche perché sarete stati troppo occupati a ridere per chiedervelo. Meglio godersi una risata fino all’ultimo respiro piuttosto che dirsi: “Oh guarda, sto ridendo, come mai?”. Potrebbe essere però molto interessante provare a chiedersi: “Come mi sento mentre rido?” o anche “Come mi sento subito dopo aver riso? Come sto?”.
È ormai risaputo che ridere faccia bene, alla mente, allo spirito, al corpo. Non crediamo semplicemente questo, ma che ridere faccia parte della vita a tutti gli effetti. Noi siamo anche risata a crepapelle, risata scoppiettante, risata asinina, risata con risucchio, risata sommessa.
Ridere connota l’essere umano esattamente come il pensiero, il linguaggio, il discorso. Siamo e per questo ridiamo − o anche − ridiamo proprio perché siamo. Non crediamo sia mai vissuto un solo essere umano − e ci piace pensare, un solo essere vivente − che non abbia mai riso.
Fare un Festival sulla comicità equivale quindi a fare un Festival sull’uomo, sulla sua profonda e sfaccettata umanità e sulla sua resilienza, espressione alla quale la comicità è legata a doppio giro.
Ridere è vivere. Tutto qui.